di REDAZIONE*
Se è vero che il D.L. Irpef ha introdotto il bonus di “80 euro”, rimettendo nelle tasche dei contribuenti degli spiccioli, dall’altro rischia di tassare a macchia d’olio moltissimi contribuenti che da un decennio non venivano nemmeno considerati quali soggetti passivi di tributi locali, quali l’Ici o l’Imu.
Quei terreni incolti o meno che si trovavano in zona montana o collinare erano sempre stati graziati.
Oggi la musica cambia. L’art. 22 c. 2 del D.L. n. 66/2014 (c.d. D.L. “80 euro” o “D.L. Irpef”), sostituendo il c. 5-bis dell’art. 4 del D.L. n. 16/2012, ha previsto l’emanazione di un decreto ministeriale che individui una precisa lista di comuni nei quali, a decorrere dall'anno di imposta 2014, si applichi l'esenzione per i terreni agricoli sulla base della loro altitudine, diversificando eventualmente tra:
- terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola;
- e gli