di REDAZIONE
Non sarà un’altra Emilia. Nella fu terra rossa la Lega Nord ha raccolto quasi il 20% dei voti diventando il primo partito di opposizione. In Veneto la partita è diversa: si gioca per la conquista del governo regionale e la conferma di una maggioranza a forte traino Carroccio. La “Lega Pound” di Matteo Salvini dovrà fare i conti con la Liga Veneta, storicamente “la madre di tutte le leghe”, e con i suoi uomini. Personalità che, senza nulla togliere all’emiliano Alan Fabbri, hanno altro pelo e peso politico rispetto a uno sconosciuto ingegnere che suona il basso. C’è il sindaco di Verona, Flavio Tosi, con la sua volontà di affermazione nel centro-destra nazionale. E poi c’è Luca Zaia, governatore uscente ricandidato a furor di popolo. La regione, per la prima volta, è contendibile dal centro-sinistra che schiera l’eurodeputata Alessandra Moretti. Ma le elezioni di primavera saranno, prima di tutto, un banco di prova per il segretario in felpa.