di MAURO MARABINI
"Il Complesso dell’Occidente, piccolo trattato di decolpevolizzazione": cerchiamo così di tradurre il titolo di un saggio recentemente apparso in Francia dal titolo: "Le complexe occidental, petit traité de déculpabilisation". Editions du Toucan.
L’autore è Alexandre DEL VALLE, intellettuale francese, anticonformista, politicamente scorretto, di lontane ascendenze italiche, insegnante e professore di scienze politiche in Francia ed anche in Italia.
La tesi del libro è che le élite culturali hanno trasmesso, in quello che viene definito il mondo Occidentale, un drammatico complesso di colpa, nei confronti della propria storia e cultura. Tutto l’Occidente pertanto deve chiedere scusa e perdono in quanto colpevole di tutti i misfatti avvenuti nel corso della storia. L’uomo bianco, occidentale, erede della tradizione giudaico cristiana, portatore di una grande civiltà che ha prodotto un prodigioso sviluppo socio-economico, viene criticat
aggiungerei che le tanto criticate crociate sono in realtà guerre difensive, dopo circa 500 anni di aggressioni islamiche la cristianità si è data una mossa e è andata al contrattacco. Ricordo a quanti straparlano di crociate che la prima crociata è del 1100 circa, se siamo noi i mostri, spiegatemi cosa ci facevano gli islamici alle porte di Parigi circa 400 anni prima? e dopo le crociate cosa ci facevano i turchi alle porte di Vienna alla fine del 1600?
Infine farei presente sul problema schiavitù che i neri portati in america dai bianchi erano razziati nel cuore dell’africa e venduti come schiavi proprio dagli arabi!
Sentirsi inferiore e colpevole di tutto il male del mondo autodenigrando sè stesso ed esaltando gli altri, no. Ma neanche negare le proprie colpe e sentirsi così superiore agli altri da poter applicare due metri e due misure. Credo che l’Occidente dovrebbe semplicemente porsi ne sopra ne sotto gli altri: giudicare sè stesso e loro sulla base degli stessi principi universali nel modo più imparziale possibile, riconoscere i propri crimini senza diventare irrazionalmente anti-occidentale e riconoscere i crimini altrui senza generalizzazioni indiscriminate e senza autoesaltazioni irrazionali. Direi che il tempo è venuto perchè l’Occidente tornando alla ragione cessi di essere ingiusto verso tutti, sè stesso e gli altri, come spesso gli capita, e direi che la sua autostima dovrebbe essere basata sulla capacità di fare questo. Se qualcuno critica l’Occidente bisogna vedere come e perchè lo fa, e il discrimine per accettare una critica dovrebbe essere la correttezza o meno della critica stessa, non altro. Sarò freddo e razionalista, ma la penso così.