di GIANLUCA MARCHI
La sceneggiata è durata in sostanza due giorni. Flavio Tosi non più nella Lega ci ha pensato e riflettuto nemmeno quarantotto ore e poi ha deciso di candidarsi a governatore della Regione Veneto per ora alla guida di una lista civica della quale, nelle prossime settimane, si capiranno i contorni. Particolare curioso, nell'annunciare la sua decisione, per altro scontata, il sindaco di Verona ha parlato in plurale majestatis - "Ci candidiamo a governatore..." - manco fosse un novello papa. Vabbè...
A questo punto, dunque, il campo è sgombro da qualsiasi infingimento e Tosi è in campo contro il suo ex partito e contro Luca Zaia, il politico veneto del cui successo personale ha più sofferto in questi anni. In un precedente articolo mi chiedevo quanto, una candidatura di Tosi a governatore, avrebbe potuto far male a Zaia e alla Lega e cercavo di rispondere sostenendo che la capacità di incisione del sindaco scaligero sarebbe stata paradossalmente molto ele
Mi perdon caro diretur, ma è con affetto e stima nei Suoi riguardi che mi permetto di lanciare un appello contro l’uso di forme grammaticali pelasgiche che meglio starebbero in bocca a de mita e nipotini vari.
Invece di “manco” si potrebbe usare il più corretto “neanche”, invece d “vabbè” sarebbe più simpatico leggere un bel “va beh”. Se poi si volesse, sarebbe bellissimo, almeno per me, ogni tanto leggere quelche termine genuinamente padano.
L’indipendentismo, a mio avviso, dovrebbe cominciare proprio da queste piccolissime cose.
Grazie per l’attenzione e buon lavoro.
Forse intendeva dire va be’, essendo una troncatura di “va bene”
Errore comprensibile, infatti, la padronanza completa della lingua italiana non è prerogativa né obbligo per i padani, anche se Manzoni e il Nievo la possedevano.
Se vuole fare il maestrino, Le consiglio di comprarsi un dizionario. “beh” è esattamente equivalente a “be’”. Si può scrivere in entrambi i modi.