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Il racconto di un ferragosto passato sul monte grappa

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di ENZO TRENTIN È questo un territorio che trasuda storia da ogni pietra. Per salire sul “sacro monte” ci si lascia alle spalle Bassano del Grappa, che la storica Gina Fasoli così descrive: «Di fronte all'angusta valle da cui il Brenta esce per gettarsi nell'ampia e luminosa pianura veneta, vi è una terra fertile e ridente, modellata da una lunga storia che conosciamo abbastanza bene ed una ancor più lunga preistoria che conosciamo molto male, per la carenza di fonti scritte e la scarsità dei rinvenimenti archeologici.» Lasciata Basàn alle spalle, in una manciata di chilometri si è a Romano d’Ezzelino, la terra di Ezzelino III da Romano, detto il “tiranno”, anche se molte delle nefandezze attribuitegli sono frutto di leggende. Fu un condottiero ghibellino, alleato di Federico II di Svevia (lo Stupor Mundi) di cui aveva sposato la figlia naturale Selvaggia. Audace, astuto e valoroso, la sua decisione e volontà di dominio sfociarono in atti di spietatezza e crud
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