di PAOLO L. BERNARDINI
Aldilà del plebiscito-truffa del 1866 – ed è incredibile, veramente, che storici professionisti non accettino l’evidenza, semilavorati del sapere ancora a stadi preliminari del circuito di produzione, sgangherati imbrattacarte, simili solo ai loro pari americani “politicallycorrect”, che per mesi sosterranno che Trump ha truccato le elezioni, e per anni “che non ha veramente vinto” – occorre chiedersi una cosa. Se anche non ci fosse stata truffa – ma c’è stata, patavini, mettete il vostro naso colante negli archivi anziché organizzare vergognosi convegni celebrativi, vergogna, e vituperio – cosa è stato il Veneto dopo il 1866? Che cosa ne è stato del Veneto dopo il 1866? Allora, conviene che ripubblichi qui un mio vecchio articolo, su Adolfo Rossi. Quando si legge Rossi, si capisce lo scempio che i Savoia fecero del Veneto, “annesso” con la truffa, svilito e ridotto alla miseria più assoluta per decenni, fino almeno agli anni Ses