di PAOLO L. BERNARDINI*
Gentilissimi Oratori, Autorità, Signore e Signori, mi scuso per non poter essere presente oggi per motivi di salute a questa importante serata, in un momento epocale per la storia non solo europea, ma mondiale. Tuttavia, affido agli organizzatori, che ringrazio, la lettura di queste mie righe.
Da un certo punto di vista, possiamo domandarci se la vittoria del sì, o la vittoria del no, possano in qualche modo condizionare il futuro della nostra lotta, che per me personalmente si declina in lotta indipendentista, per altri, probabilmente anche tra il pubblico, per lotta autonomista. Ora, se l’autonomia, come molti ritengono, può essere prodromo per l’indipendenza, della Lombardia, del Veneto, di tutte quelle parti d’Italia che Italia veramente non si sentono, molto bene. Se poi ogni regione italiana diventasse “autonoma”, ebbene sarebbe la premessa necessaria, o meglio una delle premesse necessarie, per la costruzione di un’Italia autenticamen
E’ incredibile come molta gente non sappia che la novità più rievante di questo referendum non sarebbe snellire il Senato (sai che robba) quanto centralizzare al max varie competenze regionali… e con esse i flussi erariali che le sostengono – surprise surprise.
Roma è alla canna del gas e la pressione per acchiappare danee altrui cresce di continuo. Questa pulsione finanziaria è quel che ha fato veramente nascere sta riforma di M.