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Regimi e simboli religiosi, ecco come i sovietici rubarono il natale

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di MICHAEL DE SAPIO Quando i regimi totalitari (in particolare quelli di sinistra) vanno al potere, una delle prime cose che in genere fanno è distruggere simboli culturali sacri, per meglio ricostruire la società dalle fondamenta. La campagna sovietica per sostituire i simboli del Natale è un capitolo culturale interessante nella storia di ciò che Ronald Reagan notoriamente definì "l’Impero del Male". Se ne parla qui. A seguito della rivoluzione russa, il nuovo governo ateo iniziò una campagna anti-religiosa. Tutti i simboli ritenuti religiosi e/o "borghesi" furono sradicati e sostituiti con nuove versioni laiche. Così Natale (che nel calendario ortodosso russo cade il 7 gennaio) fu abolito a favore di Capodanno, e molti costumi e personaggi natalizi appartenenti alla tradizione ricevettero una nuove identità. San Nicola/Santa Claus lasciò il posto a Ded Moroz o "Vecchio uomo del freddo / Old man frost" (una figura del folclore pagano), e il nuovo "presepe" metteva in
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