di PAOLO L. BERNARDINI
Quel che è accaduto l'altro ieri in Piazza San Marco è degno di qualche osservazione. Io c’ero, c’erano tanti amici e patrioti, c’era la bellissima musica di Vivaldi, “Le quattro stagioni”, c’era il Sindaco, i vigili, le forze dell’ordine, migliaia di turisti, e la giornata, inizialmente grigia, s’è poi illuminata, e dunque la festa, se festa doveva essere, c’è stata. Certamente, sono rimasto colpito anch’io da quel leone “incappucciato”, ed un giovane mi ha gentilmente donato un volantino, firmato “Centri Sociali del Nordest”, nel quale, occorre dir subito, non erano contenute frasi banali, o verità parziali e simulate. Era un testo da prendere sul serio.
Ora, nessuno più di me, nato e cresciuto in una città partigiana, Genova, è più sensibile a quelle vicende lontane. Sono nato e cresciuto in una strada, perfino, che porta il nome di un partigiano, Alessandro Rimassa, che perse la vita il 25 Aprile, nell’assalto a Vi
Comments are closed.