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Anche il corriere se n’è accorto: il venezuela è una narco-dittatura

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di REDAZIONE Narcostato. Narcodittatura. Lo si legge sui muri di Caracas, lo si ascolta dalla voce di analisti e politici d’opposizione. «C’è un Pablo Escobar al vertice dello Stato in Venezuela», ha attaccato il senatore Marco Rubio, estrema destra della Florida, riferendosi al potente Diosdado Cabello. Quanto c’è di vero nelle pesanti accuse sul vertice del potere chavista, che arrivano soprattutto dagli Stati Uniti? Molti indizi e alcuni testimoni di peso, finora, collegano al regime il traffico di ingenti quantità di polvere bianca verso l’Europa e gli Usa. Il Venezuela ha una geografia privilegiata: un lungo confine incustodito con la Colombia, produttore numero uno di cocaina, e un litorale molto esteso. Se poi politici e militari sono complici, garantendo il lasciapassare su porti e aeroporti, ecco che il gioco è fatto. C’è anche chi spiega l’escalation degli ultimi mesi con l’avanzare delle indagini. «Al vertice del Venezuela ci sono uomini i quali, all
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3 COMMENTS

  1. Francamente tutte le accuse che arrivano dagli stati uniti sono per lo più menzogne e diffamazione contro il governo legittimo venezuelano perché ai poteri forti statunitensi interessa solo il preziosissimo petrolio venezuelano (gratis ovviamente).
    E le palle che racconta il corriere della serva sono altrettanto grosse di quelle USA.

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