di MATTEO CORSINI
In Italia chi si occupa di politica e di informazione generalmente non ha grandi competenze in materia di economia e finanza. Non ci sarebbe granché di cui stupirsi se la cosa non riguardasse anche diversi politici e giornalisti che ricoprono incarichi che hanno a che fare con l’economia e la finanza.
Uno dei temi che dal 2011 è al centro di un dibattito in cui regna la confusione è quello che riguarda i derivati stipulati dal Tesoro, che hanno generato esborsi miliardari negli ultimi anni. Attualmente è in corso un processo contabile nel quale la Corte dei conti contesta a Morgan Stanley (per il 70%) e a dirigenti passati e presenti del Tesoro (per il restante 30%) un danno erariale di 3,9 miliardi.
A partire dal 1994, il Tesoro ha stipulato diversi contratti derivati che non hanno svolto finalità di copertura, ossia di limitazione del rischio di tasso. In effetti non poteva essere così, dato che il Tesoro vendette swaption a Morgan Stanley. Si trat
ok
Che delinquenti alla canna del gas.