di FRANCO CAGLIANI
Se l'autonomia è morta e sepolta (in vero mai nata), il federalismo è una specie di OVNI, un oggetto volante non identificato. Ci è stata messa sopra una pietra tombale il giorno in cui, nel 1994, Bossi non volle Gianfranco Miglio al Ministero per le Riforme.
Eppure, forte della costanza che lo contraddistingue, Giancarlo Pagliarini insiste e continua ad andare, laddove lo invitano, a spiegare perché il federalismo sarebbe un toccasana per l'Italia.
Ed ecco il suo decalogo, da lui definito "il decalogo del Paglia":
Limitare il potere di tassazione dello Stato e degli enti locali, identificando nella Costituzione un tetto massimo alla pressione fiscale complessiva. Invertire i flussi fiscali, eliminando l’intermediazione dello Stato e statuire che le PA di ogni Regione devono coprire almeno l’80% di tutte le loro spese, incluse quelle previdenziali. Solidarietà e perequazione possono coprire il rimanente 20% solo in assenza di sprechi e di signi