di ROSSELLA GUADAGNINI*
E' fissata a febbraio la prossima udienza per la richiesta di estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti: se venisse accettata il fondatore di Wikileaks potrà essere trasferito in un carcere americano, dove lo aspettano un procedimento con 18 capi di imputazione e una condanna a 175 anni. Nel caso che il 48enne giornalista australiano venisse estradato non avrà più la possibilità di tornare indietro e probabilmente morirà in carcere.
Il suo legale ha presentato, nel corso dell'udienza preliminare a Londra, lunedì scorso, una richiesta di poter ottenere più tempo per esaminare la posizione difensiva. Lo stesso Assange ha preso parte all'incontro, senza fare alcuna affermazione pubblica. Tuttavia è bastata questa breve apparizione per riaprire il dibattito sulla sua detenzione, che ha suscitato recenti appelli internazionali di medici, giornalisti e personaggi del mondo della cultura.
Anche in Italia i sostenitore del fondatore di Wikileaks
E’ possibile firmare on line la petizione? Forse mi è sfuggito…
NDa qualche parte esiste ancora forse