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Pestilenza e indipendenza, lettera dagli arresti domiciliari

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di PAOLO L. BERNARDINI Di “se” e di “ma” sono piene le fosse. Ma speriamo che i “ma” e i “se” risorgano presto, o resuscitino anche in forma di zombi, perché abbiamo bisogno estremo di fosse per seppellire il genere umano. Ma se il Veneto fosse stato indipendente, come avrebbe affrontato il virus? La gestione di una popolazione di cinque milioni di persone presenta ovviamente meno difficoltà rispetto alla gestione di una popolazione di sessanta milioni. Non solo è più facile gestirla, ma anche più facile comunicare. Far entrare un messaggio. “Siamo stati invasi!”. “Una mattina, mi son svegliato, e ho trovato l’invasor”. L’invasore è microscopico – letteralmente – ma c’è. Un reggitore della IV Repubblica Veneta che fa? Tanto ne prende atto. In fretta. Poi si pone alcune domande basilari. Ad esempio: basta una mascherina, per impedire il contagio? Che mascherina ci vuole? In fretta. E allora prende qualche scienziato,
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1 COMMENT

  1. Articolo arguto e sagace, non sono veneto ma piemontese, credo chevtuttavia la stessa logica valga anche per noi.
    Una sola cosa, che questi nuovi stati, qualunque nome e ampiezza abbiano , se possibile, possono essere un pò meno ”stato”.
    Perché nessuno, ma proprio nessuno a vietato a zaia, cirio, fontana e compagnia bella di comprare mascherine a gennaio, per preparare non tutti, ma almeno dottori, ed infermieri da loro gestiti all’emergenza…. perché il paradosso è che : siamo 60 milioni agli arresti domiciliari ed il virus gira negli ospedali….

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