di GIUSEPPE GAGLIANO*
È indiscutibile che Antonio Gramsci fosse pienamente consapevole di come il conseguimento dell'egemonia politica e culturale comunista fosse possibile nell'ambito laico soltanto abbattendo la dittatura crociana-e quindi quella liberale-sostituendola con quella comunista.
Una delle condizioni perché questo progetto egemonico prendesse concretezza era la compiuta elaborazione di un'ideologia totalitaria e la sua realizzazione. Per Antonio Gramsci il totalitarismo non era da intendersi in termini spregiativi ma in termini altamente positivi poiché significava ottenere che i membri di un determinato partito trovassero solo e soltanto in quel partito tutte le soddisfazioni che prima trovavano in altri contesti organizzativi e sociali; in secondo luogo significava distruggere tutte le altre organizzazioni incorporandole in un sistema di cui solo il partito comunista era il regolatore.
Ebbene, queste due condizioni potevano realizzarsi soltanto quando il