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Che guevara, la mistificazione di un idolo sanguinario

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Caro Direttore, lunedì 9 novembre, in occasione del nostro centoquattresimo evento, abbiamo presentato il libro di Leonardo Facco "Che Guevara. Il comunista sanguinario" insieme all'autore (Editore e Giornalista), Loris Zanatta (Professore di Storia e Istituzioni delle Americhe all’Università di Bologna) e Giannino Della Frattina (Giornalista de "Il Giornale"). Il libro si propone essenzialmente di contrastare, sulla base di fonti e documenti inoppugnabili, l'esaltazione acritica della figura di Ernesto "Che" Guevara de la Serna divenuto un'icona indiscussa di vasti strati sociali, di moltissima parte dei giovani del mondo e di molti che hanno visto in lui un combattente per gli ideali e un rivoluzionario dalla parte dei più deboli. Per combattere una battaglia apparentemente impossibile da vincere, come quella in cui si è impegnato Facco per demolire l'agiografia intorno al mercenario argentino, l'opera ha adottato come metodologia la raccolta r
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4 COMMENTS

  1. Appunto, l’autodeterminazione è un diritto; quello stesso diritto che la premiata ditta Castro – Guevara non ha rispettato in quell’Angola da loro vergognosamente invasa. E non lo ha rispettato neanche a Cuba perché ogni dittatura è il contrario dell’autodeterminazione popolare. Non so chi siano questi “destri” che parlano con rispetto della tirannia (l’idea) e dell’uomo (un assassino). Probabilmente hanno in comune il disprezzo per la libertà. Che una cosa se giusta non abbia colore, non è veritiero e anche questa frase “chissà dove è stata sentita”. La tirannia è ingiusta e ha un colore; la libertà è giusta e va quindi rappresentata con un colore diverso, non importa quale. Personalmente non vedo dove nell’intervento di Marcello Caroti ci sia qualcosa di affermato solo per sentirsi importante ma saprà difendersi da solo per questo.

  2. Io lo so come si cura. Ma costa, non abbiamo i fondi sufficienti. Chi ce li ha preferisce trescare con loro e per ora sta… “sopraVvivendi”. Quando si accorgerà che non ha garanzie per continuare tale sopravvivenza, o quando se ne accorgeranno gli eredi, sarà troppo tardi.

  3. Il Che è un mito pompato dalla sinistra, di tutto il mondo me in particolare da quella europea.
    Lui era una realizzazione vivente del’odio scatenato dalla paranoia prodotta dalle allucinazioni cristiano-socialiste. Cioè da gran parte della cultura europea. Smontare il mito del Che è un’opera che noi dobbiamo alla nostra civiltà, è un’opera difficile e ingrata, ma non è questo il problema.
    Il problema è che lui è uno dei tanti sintomi della malattia che è la sinistra; se smontiamo questo mito loro ne produrranno altri. Devono solamente produrre un qualcosa che possa essere creduto da chi vuole credere, Molto facile per loro.
    Per noi smontare il Che non è solamente impegnativo, è inutile.
    La sinistra andrà avanti perché è una malattia dalla quale non si guarisce.
    Il punto è come si cura questa malattia?
    Nessuno lo sa.

    • Smontare il mito del Che è un opera che dobbiamo alla nostra società….
      Bella frase…. Bravo…. Chissà dove l’hai sentita caro Marcello… Pensi di essere un intellettuale ma di argomenti reali sei a corto…
      Provo pena per te… Ho frequentato molta gente di Destra.. Persone istruite, laureate, impegnate nel sociale e attente alle problematiche della gente normale.. Parlano di Ernesto Guevara con rispetto dell’uomo e dell’idea.. L’autodeterminazione dei Popoli è un diritto.. E una cosa se è giusta non ha nessun colore.. Pensa prima di scrivere solo per sentirti importante..

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