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Fascicolo sanitario elettronico e schedatura dei sudditi

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di ALESSANDRO FUSILLO La tecnologia può essere una benedizione o la strada per l’inferno. Basti pensare agli spazi di libertà garantiti da internet o da Bitcoin, ma, di contro, alle telecamere di sorveglianza, ai passaporti elettronici e alle altre angherie di cui gli stati ci rendono vittime. Tra queste vi è il fascicolo sanitario elettronico, meglio noto con l’acronimo FSE. Introdotto con decreto-legge 179/2012 (ma già presente in precedenza), esso consiste nell’idea di raccogliere in una cartella elettronica tutti i dati sanitari afferenti ad un paziente allo scopo di renderne più facilmente reperibile la storia sanitaria e semplificare il lavoro ai medici, soprattutto in caso di emergenza. Si pensi all’utilità per un medico di pronto soccorso di avere subito a disposizione i dati concernenti il gruppo sanguigno, le allergie, le operazioni subite, i farmaci normalmente prescritti, le patologie croniche e simili. A prima vista sembrerebbe una buona idea. Senonché
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7 COMMENTS

  1. Negli anni 70 fu introdotto il SSN.
    Io capii subito che razza di porcheria andava a sostituire il sistema delle mutue.
    Capii subito il pericolo di una ulteriore burocratizzazione della nostra salute, per “prevalenti scopi sociali”.
    Io è da allora che non ho nominato un medico e che mi arrangio con la sanità privata o anche pubblica fondando le mie scelte sull’intuitus personae e pagando.

    Mi sforzo di funzionare come persona e non come numero.

    • @Albert: purtroppo però non tutti hanno queste possibilità economiche quindi anche se perfettamente consapevoli che il servizio è scadente, bisogna accontentarsi di quello pubblico.

      • Allora, io non fumo, non bevo, faccio sport regolarmente, non mi drogo, non ho il vizio del gioco, non ho dipendenze sessuali, non temo le malattie, non abuso di farmaci od altre sostanze, e mangio con moderazione.
        Ora, io spendo pochissimo in due o tre visite mediche annue ed esami del sangue di controllo, ed in 40 anni ho subito solo due piccoli interventi chirurgici.
        Fino all’anno scorso ho donato sangue.
        Nel frattempo lo stato mi ha tartassato e larga parte dei soldi che mi ha fottuto sono andati nel calderone del SSN.
        In sostanza io spendo molto di più per il SSN pubblico impostomi rispetto ai presidi sanitari privati che uso e consulto liberamente alla bisogna.
        Solo che io del SSN non utilizzo pressoché nulla.
        Il lusso non è nelle spese che sostengo privatamente.
        Il lusso è nell’estrazione fiscale coercitiva dello stato.
        Poche centinaia in confronto a svariate migliaia.
        Pensaci su.

        • Allora, ricominciamo da capo perché forse non mi sono spiegata bene: e se avessi delle patologie croniche che ti costringessero ad andare per es dall’Ortopedico molto spesso, avoja a pagare ogni volta 150 – 200€ per visite private! Avoja a pagare periodicamente Risonanze Magnetiche e RX in strutture private! Se avessi patologie dermatologiche, avoja a pagate periodicamente (=molto spesso) le visite private + farmaci costosi; se avesse patologie reumatologiche, avoja a pagare reumatologi privati e fisioterapie, che sono SEMPRE in strutture private. Le auguro di godere sempre di buona salute in maniera da andare SOLO qualche volta l’anno dal medico, ma purtroppo, anche qui, non siamo tutti fortunati nello stesso modo……….

          • Esistono polizze private molto buone e a, conti fatti, meno onerose dell’esosa tassazione pubblica. I migliori auguri.

            • È vero, si può fare l’Assicurazione Privata.
              Però posso scegliere tra Tasse e Assicurazione Privata?
              Se sì, scelgo la situazione migliore.
              Se NO, come ciò che stiamo vivendo adesso (perché non puoi scappare dall’Agenzia delle Entrate), una volta pagate le Tasse NON RIMANGONO SOLDI anche per l’Assicurazione Privata.
              Non sto dicendo che non condivido il suo
              discorso, anzi, se funzionasse il privato per bene
              con il sistema assicurativo sarebbe meglio che
              lo spreco delle tasse, ma così come siamo
              “incastrati” adesso non c’è alternativa per i ceti
              più poveri. Questo intendo dire, cioè il Privato non
              è accessibile a tutti, perché è pensato non per
              tutti, ma per i ceti più abbienti. I ceti più bassi,
              una volta soddisfatti i bisogni base e i doveri
              base (quindi le tasse) non ARRIVANO al privato.
              È triste, ma purtroppo è così, inutile negarlo,
              anche se ingiusto.

  2. “Fino a che non avvenga una ribellione seria e definitiva…” Come e da parte di chi, avvocato? Gli ossequienti, vero virus, stanno aumentando. Ho direttamente notato crepe anche tra gli scettici di ieri e alcuni di coloro che ritenevano sopravvalutata la situazione, si stanno ricredendo. Erano solo il trenta per cento, sono già diventati il ventotto (stime mie, del tutto personali ma che ritengo finanche ottimistiche; i minori di trent’anni sono ancora meno). Chi dovrebbe sovvenzionare la rivoluzione? Gli stessi che hanno investito in azioni della Pfizer? Inutile appellarsi agli scienziati. Quelli autentici hanno paura perché minacciati di essere radiati dal loro ordine professionale o di peggio, vita compresa. Gli altri non sono veri scienziati ma dei Mengele di turno, canaglie al soldo dei tessitori del nuovo progetto Manhattan. Nakamoto è come Majorana e forse potrebbe essere l’unico in grado di salvarci. Tanto vale rivolgere l’appello direttamente a lui.

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