di MATTEO CORSINI
Dopo aver constatato di persona con quale ferocia i talebani delle energie rinnovabili e del gretathunbergismo dominante si scagliano contro tutti coloro che non solo non ripetiono i mantra ecologisti, ma perifno si spingono a mettere in luce i lati positivi di fonti energetiche verso le quali è stata emessa una fatwa (vedi il nucleare), il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, pare avere cambiato registro.
Ribadendo che "rimaniamo sulla strada dell'uscita dal gas", Cingolani ha aggiunto: "Speriamo che dopo il primo trimestre del 2022, con nuovi equilibri internazionali e l’apertura di nuove pipeline, torneremo a prezzi più ragionevoli del gas." Inoltre: "Non c’è alcun futuro per gli investimenti sui combustibili fossili."
Ora, è evidente che, oltre alle strozzature nelle forniture dovute alle restrizioni imposte per il contrasto al Covid, sommando le politiche monetarie ultraespansive e l'atteggiamento attuale e prospettico dei gov