di ARTURO DOILO
Poco ci importa disquisire sui meriti o demeriti della religione Falun Gong, nota anche come Falun Dafa, ovvero una disciplina - così si legge nei dizionari - spirituale cinese che prevede la meditazione, semplici esercizi di "qigong" e l'insegnamento basato sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza.
Ciò che ci interessa mostrare è rivelare è l'accanimento della tirannia cinese nei confronti dei suoi adepti, al punto non solo di relegarli nelle patrie galere, ma di sottoporli a vera e propria tortura.
Il caso di Zhou Xiangyang, che ha iniziato lo sciopero della fame lo stesso giorno in cui è stato arrestato per aver praticato il Falun Gong, ovvero il 2 marzo 2015, è emblematico. Rilasciato il primo marzo di quest'anno, in condizioni di salute non certo buone, non solo l'ingegnere è sopravvissuto, ma è tornato a casa vivo per raccontare la sua storia.
Dal suo racconto, si evince che all'interno della prigione di Binhai a Tianjin, le guardie gl