di GUGLIELMO PIOMBINI
Prologo. La grande carestia.
Ridotto ormai a un scheletro, Tian strisciò fuori dalla capanna. Due dei suoi tre figli non ce l’avevano fatta, e la settimana prima aveva dovuto seppellirli insieme a sua moglie Xue. Doveva assolutamente fare qualcosa per salvare Lian, la figlia più grande, che non smetteva di piangere. Si alzò faticosamente in piedi e lentamente si diresse verso la capanna dei vicini. Bussò alla porta, ma non ricevette risposta. Attese qualche secondo, bussò di nuovo, e poi decise di aprire.
«C’è qualcuno?», chiese con voce flebile.
Ancora silenzio. Fece qualche passo all’interno e scorse qualcosa, nell’angolo opposto della casa. Si avvicinò e riconobbe i corpi abbracciati di Bao e di sua moglie. Poco distanti giacevano gli esili corpicini di quattro bambini. Tian si asciugò le lacrime e uscì.
Capì che era inutile bussare alle altre capanne, e decise di uscire dal villaggio. A Xiaogang, ricordava Tian, vivevano p