di STEFANO GERLI
Se si potesse redistribuire il dolore in modo da ridurlo a chi ne ha di più diluendolo nella popolazione, lo Stato lo farebbe con somma gioia; non essendo capace di risolvere i problemi, solo al più di alleviare i sintomi, metterebbe con generosità, anima, corpo e i nostri soldi, in questa sacra missione, sostenendo che solo lo Stato potrebbe fare una cosa del genere.
È vero. Quando si tratta di redistribuire qualche cosa con la forza lo Stato onestamente non ha rivali. La redistribuzione del dolore sarebbe immorale in quanto persone prudenti e attente sarebbero costrette a provare dolore a causa di persone spericolate e irrazionali. La redistribuzione del dolore sarebbe inefficace e controproducente in quanto significherebbe ignorarne le cause creando l’equivalente delle bolle economiche; provando meno dolore aumenterebbero nella popolazione i comportamenti a rischio (moral hazard) e quindi i danni alla salute, fino a quando questi danni diverrebbero di ta