di FRANCESCO LAMENDOLA
Quando apparve, nel 1973, per i tipi dell’editore Laffont di Parigi «Il campo dei santi», il romanzo di Jean Raspail [scrittore ed esploratore francese classe 1925, venuto a mancare nel 2020] parve una specie di opera fantascientifica, se non proprio un semplice “divertissement”, una stramba allegoria che non ci riguardava affatto: invece il tempo si è incaricato di mostrare fino a che punto questo scrittore cattolico francese sia stato terribilmente lungimirante.
Nel romanzo si immagina che, in India, uno strano profeta inciti i suoi compatrioti a rifiutare la miseria per dirigersi in massa verso il benessere, cioè verso l’Europa: impossessatisi di una flotta di carrette del mare, i suoi seguaci si presentano davanti alle coste settentrionali del Mediterraneo e sbarcano pacificamente, ma irresistibilmente, accolti dalle buone intenzioni delle élites culturali che, non volendo passare per razziste, si prodigano per accogliere tutti. L’ondata mi