di LUIGI CORTINOVIS
I censori, ipocriti travestiti da informatori professionisti, sono i primi a proclamare il diritto alla libertà di parola. Chiacchiere, nulla di più. Nella realtà, invece, essi incarnano la manipolazione delle notizie, lo shadow banning, la negazione della ricerca della verità. Sono i kapò del pensiero unico, sono ridicoli.
La settimana passata, nelle biblioteche di tutto il mondo, si è celebrata la Settimana internazionale dei libri proibiti. Un'occasione per ricordare come nel corso della storia alcuni libri siano stati censurati e, nei casi peggiori, consumati dalle fiamme.
Probabilmente, una delle prime testimonianze della messa al bando e del rogo di libri nella storia è quella dell'imperatore cinese Shih Huang Ti. Si dice che abbia seppellito vivi 460 studiosi confuciani per controllare la scrittura della storia del suo tempo. Nel 212 a.C. bruciò tutti i libri del suo regno, conservandone solo una copia per la biblioteca reale, che fu distrutt