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I danni del femminismo intuiti da Torquato Tasso

Da leggere

di PAOLO BERNARDINI Occorre guardare ai maestri della letteratura italiana - la maggiore al mondo, a ben vedere - fuori dalle lenti deformanti dei manuali, per le skuole d'ogni dis-ordine e de-grado, e liberarsi della spazzattura prodotta da critici tutti intenti o a fare carriera, o a disfare quella degli altri. Al sapere sordi e d'intelligenza privi. Torquato Tasso, ad esempio. Per me, la Liberata è il maggior capolavoro d'una letteratura che ne conta davvero tanti. Infiniti, al suo interno, i motivi di interesse per il nostro mondo, ché il mondo e l'umanità sono poi sempre gli stessi. Uno degli episodi più struggenti del poema è l'incontro tra Tancredi e Clorinda (XII: 48-70). Siamo in un mondo magico e reale al contempo, e quasi solo l'eretico Scipione Gentili, ai tempi di Tasso, seppe commentare il poema con quelle intuizioni mai dopo raggiunte. Il genio di Scipione, maggiore ancora di quello del fratello Alberico, il padre del diritto internazionale, esule in Inghil
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