di PAOLO L. BERNARDINI
Ai tempi della Rivoluzione francese, e segnatamente ai tempi del Terrore, l’odiosa “legge dei sospetti” (“Loi des suspects”), approvata il 17 settembre 1793, abrogata con il Direttorio, in pratica poneva l’individuo, o, scusate, il citoyen!, nella simpatica situazione di essere preso, sommariamente processato, e ghigliottinato anche solo se sospettato di congiurare contro il regime dittatoriale, o anche solo se era “sospettato di essere sospettato”.
Veramente! Si leggano anche i più codini storici del periodo, i più asserviti a tutti i regimi giacobini che il primo regime giacobino della Storia ha partorito come orrendi serpenti velenosi che attraversano strisciando e seminando morte l’Ottocento, il Novecento, e talvolta perfino il Duemila, ebbene tutti ammetteranno l’evidenza dei fatti. A processo avvenuto, oltre la testa, il malcapitato perdeva tutti i propri beni, incamerati da Robespierre e compagni, l’Incorruttibile che neanche