di LEONARDO FACCO
La frase di Ayn Rand, che identifica comunismo, socialismo, fascismo, nazionalismo e socialdemocrazia come varianti di un unico principio – il collettivismo – e ne critica la natura intrinseca di vivere alle spalle degli altri, offre una lente potente per analizzare i movimenti politici del XX e XXI secolo.
Rand, filosofa dell’oggettivismo, difensore delle libertà individuali, e autrice di opere intramontabili come "La rivolta di Atlante", sosteneva che queste ideologie, pur differenziandosi per raffinatezza e metodo, condividessero un nucleo comune: la subordinazione dell’individuo al gruppo, spesso giustificata da nobili ideali ma culminante in dipendenza e sfruttamento.
La socialdemocrazia, secondo lei, non fa eccezione, mascherando il medesimo intento con il consenso democratico. Questa tesi trova un’eco inquietante nell’ascesa del cosiddetto “Comunismo 2.0” o “Socialismo del XXI secolo” (ovvero il rilancio dell'infame, ed immorale, m