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I dazi di Trump sul Brasile non sono un esempio di “America First”

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di LEE STRANAHAN Quando il presidente Trump ha imposto una tariffa del 50% sulle importazioni brasiliane questo mese, non ha protetto i lavoratori americani. Non ha rafforzato le industrie americane. Non ha nemmeno finto che si trattasse di commercio equo. Lo ha detto chiaramente: il Brasile deve abbandonare il processo a Jair Bolsonaro, altrimenti ne pagherà il prezzo. Questa è punizione, non politica. È ricatto mascherato da patriottismo. E non ha nulla a che fare con il mettere l'America al primo posto. Le tariffe come minacce, non come strumenti Una tariffa è una tassa, punto e basta. Ogni dollaro extra addebitato in dogana finisce per essere pagato dalle famiglie americane al supermercato. Quindi chi viene penalizzato quando Trump aumenta le tariffe al 50%? Non è il governo brasiliano. Sono le aziende americane che importano merci e i cittadini americani che le acquistano. In nome della difesa di un politico straniero, ci stiamo tassando. Questo non è "America
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