di MARIETTO CERNEAZ
Inflazione al dettaglio giugno: 1,6%. È questo, sorprendente, l’ultimo dato che ha comunicato oggi il ministro dell’Economia argentino, Luis Toto Caputo. L’inflazione core, invece, si è attestata all’1,7%, il valore più basso da maggio 2020. Escludendo l’effetto particolare sull’Indice dei Prezzi al Consumo nei primi mesi della falsa pandemia, si tratta del valore più basso da gennaio 2018.
I beni hanno registrato una variazione mensile dello 0,8%, la più bassa dall’inizio della serie attuale nel gennaio 2017.
La variazione dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche è stata dello 0,6%, meno della metà dell’aumento dell’IPC. Su base annua, la variazione di questa categoria è stata del 32,3%, 7,1 punti percentuali al di sotto dell’inflazione complessiva.
La variazione su base annua dell’Indice dei Prezzi al Consumo nazionale è stata del 39,4%, registrando quattordici mesi consecutivi di decelerazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questa variazione su base annua è la più bassa dal gennaio 2021.
E l’Inflazione su base annua? Eccola:
Febbraio24: 276,2%
Marzo24: 287,9%
Aprile24: 289,4%
Maggio24: 276,4%
Giugno24: 271,5%
Luglio24: 263,5%
Agosto24: 236,7%
Settembre24: 209%
Ottobre24: 193%
Novembre24: 166%
Dicembre24: 117%
Gennaio25: 84%
Febbraio25: 66%
Marzo25: 56%
Aprile25:47%
Maggio25: 43,5%
Giugno25: 39%.
Milei continua a ripetere che, entro la fine del 2026, l’inflazione in Argentina sarà solo un brutto ricordo. Staremo a vedere, certo è che ad oggi i risultati ottenuti (non in periodo post-bellico) sono stupefacenti.
