di CARLO ZUCCHI
Il Novecento è stato definito da Eric J. Hobsbawn il secolo breve. Sarà, ma a me sembra talmente lungo che non mi sono neanche accorto che è terminato. Oltre al dominio dell’Occidente, altri due aspetti lo hanno caratterizzato: l’irruzione delle masse nel gioco politico e due guerre mondiali combattutesi nella prima metà del secolo.
La seconda di queste ha determinato gli equilibri istituzionali a tutt’oggi esistenti, sia per quanto riguarda il mondo (Vedi Consiglio di sicurezza dell’ONU), sia per quanto riguarda l’Italia, con la costituzione del 1948 sorta dalle ceneri del regime fascista e di una guerra perduta. Ma oltre alle istituzioni politiche, la seconda guerra mondiale ha determinato gli assetti ideologico-culturali post-bellici, imperniati sulla contrapposizione tra i due stati vincitori del conflitto: Unione Sovietica e Stati Uniti. In particolare, questi ultimi sono diventati una sorta di metro di valutazione di tutto ciò che è bene e ma
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