di ALESSANDRO ALEOTTI
Se tre indizi fanno una prova, le affermazioni di Monti, Fornero e Cancellieri sulla questione giovanile vogliono esprimere un pensiero. Si tratta di un pensiero che ha preso forza - nel nostro Paese – all’inizio degli anni ’80, quando la generazione dei sopracitati ministri si è incaricata di “svecchiare” molti ambienti pubblici e privati. In Bocconi, ad esempio , l’inizio degli anni ’80 ha coinciso con una nuova generazione di “professori ordinari” (Monti, Demattè, Urbani ecc.) che sostituiva una generazione di economisti molto più anziana (Lenti, Gasparini , Masini ecc.). A differenza degli annunci di cambiamento “rivoluzionario” del ’68 e del ’77, all’inizio degli anni ’80 si produsse un cambiamento effettivo - sulla base di una idea più aperta e meritocratica della società - che il nostro Paese non ha poi più conosciuto ( salvo la breve parentesi della new economy a metà degli anni ’90). Questa, però, è storia. Il 2