di REDAZIONE
Nel video di Associated Press viene intervistata Elsa Ramirez, una di cinquantotto tra donne e bambini presenti su un volo organizzato dalle autorità statunitensi e atterrato a San Pedro Sula, considerata una delle città più pericolose al mondo.
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Elsa rivela ” volevo vivere negli Stati Uniti per dare un futuro migliore ai miei figli e trovare un lavoro.”
Ramirez dice che è partita alla volta degli Stati Uniti dopo aver letto messaggi su Facebook che dicevano che donne con bambini sarebbero potute rimanere negliStati Uniti una volta superato il confine.
Dal 1 ottobre migliaia di donne e bambini hanno cercato di fare la stessa cosa.
Di conseguenza l’amministrazione Obama ha ampliato i centri di detenzione dedicati alle famiglie clandestine per poterle deportare più velocemente e comunicare in modo inequivoco che non ci sono migliori probabilità di emigrare clandestinamente in qualità di donna
“The Line in the Sand” riflette la complicità dei successivi governi nella terzomondializzazione degli Stati Uniti.
http://goo.gl/efOCff
Questa dell’immigrazione rigorosa è una delle più grandi bufale promulgate dai media principali (unanimamente favorevoli all’abbattimento delle frontiere nazionali – con l’eccezione dettata dal cuore – di un solo paese).
http://is.gd/xLxsdz
Anche a un tasso di 400 000 deportazioni all’anno ci vorrebbero almeno 30 anni per rimpatriare i clandestini già presenti sul suolo americano, figuriamoci quelli che arriveranno in attesa dell’amnistia (inevitabile, a mio avviso, dato l’atteggiamento dei due partiti).
http://is.gd/B8cqeB
Questo articolo sulla dà un’immagine assolutamente erronea e ingannevole della situazione immigratoria degli USA. Se perfino The Washington Times – giornale establishment per autonomasia – può riconoscere il grado di malcontento generale nei confronti dell’immigrazione (non solo quella clandestina), non è troppo richiedere che faccia altrettanto il Miglioverde.
http://is.gd/B8cqeB