di REDAZIONE
C'è chi dice no al referendum che potrebbe spezzare l’unità del Regno dopo 307 anni. E sono gli sportivi, non necessariamente scozzesi, la maggioranza dei quali invita gli elettori a non dare seguito al referendum per l'indipendenza voluto dal primo ministro Alex Salmond e che, in caso di successo dei secessionisti, potrebbe avere delle pesanti ripercussioni sul futuro dello sport del paese. Per dirne due, Rangers e Celtic dovrebbero dire addio a qualunque possibilità di giocare in Premier League, mentre la squadra olimpica scozzese rischierebbe di perdere il treno per Rio 2016 per mancanza di tempo utile a ratificare un nuovo Comitato Olimpico, avverte Sir Craig Reedie, vice presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Non solo, anche la squadra inglese passerebbe i suoi bei guai, visto che si ritroverebbe senza numerosi elementi di spicco di origine scozzese e già vincitori in passato, come hanno ribadito le leggende olimpiche Sir Steve Redgrave (medaglia dâ
Certo che con i soldi che gli danno i “suoi padroni” sarebbe disposto a dichiarare che la terra è quadrata.
e chissenefrega di Beckham e di tutti gli altri signor nessuno, ma figuriamoci se devo rinunciare all’indipendenza perchè senò non riesco ad allestire la squadra per le olimpiadi!!!! Ma chissenefrega delle olimpiadi!!!!!! è solo una delle tante scemenze che girano per fermare l’indipendenza, anche da noi c’è chi va in giro a dire, ma se la Padania diventasse indipendente come facciamo con la nazionale? Ma chissenfrega della statale italiana di calcio (statale non nazionale) ci faremo una nostra nazionale!!!!!!!! Punto.