di LEONARDO FACCO
Ormai siamo al delirio del bispensiero per via giudiziaria. Con una sentenza di qualche giorno fa, «il Tribunale di Padova ha condannato Michele Favero, un indipendentista veneto, a risarcire con 10mila euro il nipote del militare, ordinandogli anche di cancellare immediatamente tutti i commenti offensivi pubblicati sui social».
Dalle cronache si legge: «Favero avrebbe parlato di Cadorna sui social, definendolo "assassino", "verme", militare "che misurava le vite umane con le pallottole" e che "doveva essere giudicato come criminale di guerra". Parole che non sono piaciute a Carlo Cadorna, colonnello di Cavalleria in pensione e nipote del maresciallo, che gli ha fatto causa. "I toni usati - scrive il giudice istruttore Maddalena Saturni - non sono solo 'parole forti' che pure potrebbero essere tollerate nell'esercizio del diritto di critica, ma sono veri e propri insulti, gratuita manifestazione di sentimenti ostili che prescinde dalla verità dei fatti stor