Adam Ferguson, forse liberale. Una lezione dal 1767

di PAOLO L. BERNARDINI Presso Lodi Liberale, ospite come sempre del generoso Lorenzo Maggi, si è tenuta, il 7 novembre, una serata dedicata ad Adam Ferguson, nel terzo centenario della nascita. Oltre a me, Daniele Francesconi e Alessia Castagnino, esperti dell'illuminismo scozzese, hanno dottamente intrattenuto il pubblico virtuale e virtuoso ("virtue", la antica "virtus" classica che ispira un po' tutta la filosofia morale del Settecento, e dunque bene ricordarla qui), che ha seguito due ore di dibattito. Naturalmente, lo "Essay" di Ferguson, pubblicato in un anno significativo, il 1767, che è l'anno di nascita di Benjamin Constant (che poi nell'Edimburgo di Ferguson andò a studiare, da vero cosmopolita qual era), un liberale vero, non è, è bene dirlo subito, un testo classico del liberalismo. Troppe le competenze, attribuzioni, giurisdizioni che egli lega allo stato, dicendo chiaramente ad un certo punto che la stessa "civil society", verrebbe del tutto meno se venissero m