di GIANFRANCESCO RUGGERI
Che l’I-taglia sia il paese delle tasse è arcinoto, né ci dovremmo stupire della fantasia del legislatore che ha pensato di tassare tutto il tassabile e oltre, condizione che si può sintetizzare con un vecchio e colorito modo di dire purtroppo sempre attuale: “oh governo ti ringrazio se per pisciar non pago dazio e se per far una cagata non serve carta bollata”.
Non ci dovremmo più stupire di nulla, dicevo, invece ammetto che questo stato riesce ancora a sorprendermi. È notizia recente, tutti coloro che sono stati condannati per le tangenti del Mose sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza, perché non hanno pagato le tasse sulle tangenti!!! Si, è così, non ha pagato le tasse sulle tangenti!!!!!! Assurdo ma vero e per chi non ci crede…
http://www.veneziatoday.it/cronaca/accertamenti-fiscali-tasse-tangenti-mose-febbraio-2015.html
Rendiamoci conto della follia, anche volendo come si fa a dichiarare nel 740 una tangente: in che ri
La politica di questo stato è caduta così in basso che la moralità o immoralità si confondono con il lecito.
Questo stato ha reso legittimo l’illegittimo.
Intervistato da un giornalista un parente di quel delinquente che è stato ucciso con un colpo di fucile perché si apprestava ad assaltare una gioielleria ha dichiarato riferendosi al benzinaio che materialmente sparò: – “Doveva pensare ai cazzi suoi” -.
Sembrava sentir la voce dell’onorevole Razzi quando in Parlamento concede “quell’intervista” che avrebbe dovuto nelle sue intenzioni, forse, rimanere segreta.
Intervista che, lungi dal farlo “sbattere fuori” da quel luogo, gli è valsa una popolarità che un politico con altri principi, che noi definiremmo onesti, non potrà mai sognarsi di raggiungere.
Questo stato è al capolinea.
La malavita è saldamente nelle “stanze del potere”, come si dice.
In pericolo sono solo le persone oneste.
Basti pensare all’ultimo Presidente del Consiglio: indagato per aver gravato i conti pubblici quand’era in Regione Toscana, ha promosso, pochi giorni dopo, il giudice che contro ogni logica lo ha assolto, ad una carica più prestigiosa ed economicamente più pagata: in questo caso l’aumento di stipendio è una tangente che paghiamo noi incolpevoli cittadini.
Per tacere dell’altro scandalo che riguarda sempre il medesimo personaggio, indagato, con tutta la famiglia al completo, per bancarotta fraudolenta.
Oramai l’ex boy scout cattolico approdato al post-comunismo rappresenta la sintesi degli schieramenti contrapposti che dalla fine della guerra fingevano di combattersi per appropriarsi di quanto più bottino possibile del frutto del lavoro degli italiani.