di PAOLO L. BERNARDINI
Per quanto la professione di storico riservi sempre sorprese, soprattutto se lo storico viene guidato da una curiositas inesausta, non smetto mai di meravigliarmi della magnifica varietà di contributi che la civiltà di Venezia ha fornito al mondo universo: a volte nascosti in pieghe tutte da svolgere, molte altre volte dimenticati.
Al di fuori del mondo accademico non è nota la vicenda di Leone Serena.
Eppure merita di essere riportata all’attenzione, perché a questo nome si associano tre delle maggiori, se non le maggiori e senz’altro più antiche cattedre di italianistica nel mondo. Una a Oxford, una a Cambridge, e una a Manchester. Ma chi era Leone Serena? Di lui poco sappiamo, se non che era veneziano, forse ebreo, amico e compagno di avventura di Daniele Manin. Di Manin e della sfortunata repubblica del 1848 – incerta se darsi nuove forme moderne e costituzionali, oppure ritornare all’antico sistema marciano – Serena seguì le sorti, i