di MATTEO CORSINI
Come era ampiamente prevedibile, sul tema della vaccinazione anti Covid-19 sta crescendo la compagine di coloro che vorrebbero l’imposizione di un obbligo generalizzato. Altri sarebbero invece per l’utilizzo delle cosiddette “spinte gentili”, che al lato pratico finirebbero per consentire di accedere a determinate manifestazioni solo i possessori del green pass.
Non poteva mancare, poi, la proposta dell’utilizzo della leva fiscale per spingere tutti quanti a vaccinarsi. Lo ha fatto, per esempio, Giuseppe Vegas, che pure si dice liberale.
“L’introduzione di una tassa specifica orientata a ottenere un buon comportamento da parte dei consociati potrebbe essere funzionale alla bisogna. D’altra parte, ogni cittadino vi si potrebbe tranquillamente sottrarre, solo compiendo un atto, la vaccinazione, i cui effetti indiretti ma non banali sono quelli di agevolare il contenimento della spesa pubblica generale e ragionevolmente incentivare la crescita
Mia nonna, nata nel 1915, mi raccontava che Mussolini aveva fatto mettere una Tassa sulle ragazze che dopo i 20 anni non si erano sposate, quindi il padre le combinò un matrimonio (con la famiglia di mio nonno) perché non aveva soldi per questa tassa. Non so se veramente il fatto storico sia corretto, può darsi che il rancore di mia nonna per Mussolini abbia distorto i racconti, ma di sicuro l’uso delle tasse per “spaventare” e “premere” è pratica usata se il popolo basso alza troppo la testa pretendendo di fare come vuole!!
Vegas non capisce. Non ha i mezzi biologici, oltre che culturali , per capire. È solo uno statalista in malafede.