di MATTEO CORSINI
Non più tardi del 3 giugno scorso, Matteo Renzi affermava quanto segue nell’ambito di un’intervista al Sole 24Ore, in merito alla crisi delle banche venete: “Qualsiasi forma di eventuale risoluzione andrà respinta con tutte le forze: l'Italia deve dire di no a questa ipotesi”.
Meno di un mese più tardi pare che le due banche finiranno addirittura in liquidazione, previo scorporo della parte sana che Intesa San Paolo si è dichiarata disposta ad acquistare per un simbolico euro, peraltro solo nel caso ottenga garanzie in merito a una serie di condizioni poste, di fatto, al governo, per procedere all’acquisizione. Riassumibili più o meno così: non vogliamo oneri né brutte sorprese ex post.
Dal canto suo, il ministro Padoan ha più volte ripetuto che non ci sarà il bail-in. Probabilmente il bail-in sarà effettivamente evitato, ma per azionisti e titolari di obbligazioni subordinate la fine sarà la stessa che hanno fatto a novembre 2015 coloro
E tutto perchè lo statoladro di merda non può permettersi che il sistema bancario smetta di finanziare la sua compravendita di voti (= democrazia). Speriamo che i soldi degli altri finiscano presto, così magari si vede qualche parassita crepare di fame come merita.