di LEONARDO FACCO
Provate a chiedere al “cittadino qualunque” una definizione di Ernesto Guevara de la Serna, conosciuto perlopiù con il nomignolo di “Che”. Vi accorgerete che il 99 percento delle risposte avrà un tenore molto simile a quanto scritto dal sito www.antoniogramsci.com, che riportiamo qui di seguito[1].
“La giustizia sociale, un fine nobilissimo, perseguito con grande dedizione fino al sacrificio della vita. Vittorie e sconfitte di un uomo che è diventato un mito della Storia.
Come tutti gli eroi, il “Che” combatte contro il mostro che affama e inghiotte la povera gente, compie imprese meravigliose che suscitano stupore e ammirazione, rinuncia, in nome di una giusta causa, alla tranquillità, per affrontare sacrifici e pericoli, acquista via via una saggezza, una nobiltà e una forza d’animo che lo fanno apparire come un profeta e una guida.
È possibile ravvisare delle costanti antropologiche negli eroi, ma è certo che questi nel tempo hann
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