di GIANLUCA MARCHI
La Padania, il giornale della Lega Nord, dal primo dicembre non sarà più in edicola. Fine di una storia durata quasi 18 anni. Ne scrivo, non senza un po' di tristezza, perché ne sono stato il primo direttore. E quella fu anche la prima direzione che assunsi. Potrei limitarmi a dire che da quando sono uscito dalla redazione - era l'11 luglio 1999 - sono trascorsi oltre quindici anni, una vita, e che quella per me è storia del passato remoto. Ma per chi fa questa professione il primo giornale in cui lavora o la prima testata che dirige sono come una sorta di "primo amore", difficile scordarli e passarci sopra come evento pari a tanti altri.
In quella esperienza ho lasciato un pezzo della mia vita e della mia professione, nel bene e nel male. Mi spiace per i colleghi - alcuni dei quali sono ancora quelli che assunsi io nel 96-97 - che in un momento drammatico per l'editoria si trovano a dover affrontare il calvario della cassa integrazione e dopo, se non tr
A quei tempi il mio giornale di riferimento era il battagliero “Indipendente”, diretto dall’allora rude e affamato di successo Feltri. Abituato a leggere una pluralità di opinioni, aspettavo con trepidazione, ma anche con ansia, l’uscita della Padania. Avevo infatti la preoccupazione che sarebbe stata poco più di un foglio di partito, quindi, alla fine, poco interessante. E poi Gianluca Marchi. Chi era costui? (mi scuso della mia ignoranza). Devo dire che questo perfetto (a me) sconosciuto, mi ha conquistato immediatamente. Da allora non mi sono lasciato scappare un solo numero. Un giornalista superbo che ha confezionato un prodotto editoriale fantastico. Poi, purtroppo, come destino comune di ogni altra cosa, è finito tutto. Ma quell’esperienza mi è rimasta nel cuore fra i più cari ricordi.
Grazie anche per quello, caro Direttore!
Grazie per il retroscena.
L’ho comprato da subito, dalla prima copia, ho conservato i primi numeri, ho conservato i ritagli con gli articoli di oneto, le pagine del polli con gli articoli in tutte le varie maderlengue padane e anche con pezzi in occitano, gli articoli di inchiesta e tanto altro. Poi piano piano tutto ciò è scomparso, sono diminuite le pagine, si sono rimpicciolite, via la cultura, via l’identità, è rimasto solo un foglio di partito.
è triste, ma è un altro pezzo di quel sogno che se ne va in frantumi… ma tanto noi non molliamo lo stesso!!!!!!! tiè!
La capisco, direttore. Peccato sia finita così.
Gianluca è chiaro che Salvini vuole allargare il consenso al Sud e piano piano smantella tutto ciò che può fare riferimento all’Indipendenza (es. La Padania). Cambierà anche il nome del partito. Però lascerà l’art. 1