di GILBERTO ONETO
La trovata della nave Costa Concordia come metafora dell’Italia è venuta a molti che l’hanno argomentata anche con verve e intelligenza ma sempre limitando il paragone fra i comportamenti dei provetti marinai e quelli dei nostri attuali governanti, che stanno facendo finire la loro povera patria sugli scogli del disastro economico e del debito pubblico. Tutto assolutamente condivisibile. Si può però tentare di trovare altre similitudini meno legate alla contingenza e più adatte agli storici destini del galleggiante di cui si celebrano i 150 anni dal varo.
Già il nome della nave è una inquietante accoppiata fra il glorioso nome di una casata imprenditoriale ligure e un termine buonista a metà fra una titolazione di loggia e una ispirata meditazione della comunità di Sant’Egidio: ma dove la vedono la concordia? Certo non in Italia e neppure a bordo fra gli ufficiali della nave.
Il comandante, che si è dato un codice di comportamento che somiglia
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