di MATTEO CORSINI
Di recente mi sono imbattuto nella classica notizia che fa capire (anche a chi ancora non lo avesse capito) quanto avesse ragione Ludwig von Mises nel sostenere che l’interventismo chiama altro interventismo e che un’economia mista tende progressivamente al socialismo. In un Paese in cui albi e corporazioni, nonostante tutti facciano professione di antifascismo, sono più vivi e vegeti che durante il Ventennio, ogni pretesto è buono per introdurre patenti e barriere all’entrata.
Marco Donati, deputato del PD (partito i cui esponenti ogni tanto parlano a vanvera di “libbberalizzazioni”), ha presentato una proposta di legge per introdurre un patentino obbligatorio per tutti i professionisti dell’immagine personale. In pratica, se la proposta diventasse legge (e non mi stupirei se ciò avvenisse, magari con consensi anche da parte delle opposizioni, come ha scritto Leonardo Facco ieri in merito ai giardinieri), estetisti, parrucchieri, barbieri,