di MATTEO CORSINI
Come è noto, nella sua fatica letteraria “Avanti”, Matteo Renzi sostiene che sarebbe necessario “Tornare a Maastricht”, portando il deficit per un quinquennio appena sotto al 3% del Pil, senza guardare ad altri parametri. I suoi fedelissimi, tra cui il sottosegretario agli Affari e Politiche europee, Sandro Gozi, fanno da cassa di risonanza. Con argomentazioni tutt’altro che solide: “Lo scopo di semplificare i parametri di bilancio, riducendoli a uno solo, è migliorare la governance dell'Unione e il suo funzionamento. Ma se l'Europa vuole rafforzarsi… deve far crescere la sua credibilità politica ed economica. Ancora oggi dobbiamo constatare che in troppi paesi dell'Unione le riforme strutturali sono ferme al palo e gli investimenti scarseggiano, zavorrando la maggior parte delle economie.”
Qui occorre una premessa. Anche nell’originario Trattato di Maastricht l’idea di fondo non era che la via maestra per far crescere il Pil fosse fare de
Maastricht è stata una follia. E’ incredibile come gli europei abbiano fatto una simile idiozia.
Tutto da rifare. Tornare a Maastricht per disfarlo completamente.
I “parametri” di Maastricht non hanno alcun senso. Questa UE non può stare in piedi.
Si deve ripartire con un Confederazione ove ogni paese fa quello che gli pare, (tanto lo fanno comunque) e quando il deficit è troppo devono fare FALLIMENTO, come in America.
Io posso solo invitare i lettori a leggere il mio documento, Alternativa per l’Europa, e , Manifesto per una Nuova Europa, nella mia pagina web.
Il problema dell’Italia sono gli italiani, non l’Euro. Prima o poi l’Italia dovrà dichiarare fallimento anche se la BCE cerca disperatamente di non arrivarci.