di ARTURO DOILO
Suona quantomeno divertente sentire aprostrofare come "complottisti" coloro che hanno semplicemente letto, e cercato di divulgare, i piani - scritti nero su bianco peraltro - da Klaus Schwab e dalla cricca che gravita intorno al World Economic Forum (Wef).
Più si rovista nella memoria del sito ufficiale dell'organizzazione mondialista che si riunisce a Davos, più si scoprono chicche che puzzano di Grande Reset, di pianificazione, di socialismo fabiano. È il caso, ad esempio, di un articolo scritto nel novembre del 2016 da Ceri Parker (Commissioning Editor per l'Agenda Globale del World Economic Forum) e intitolato "8 previsioni per il mondo del 2030", elaborato sulla scorta dei suggerimenti della rete "Global Future Councils del World Economic Forum" (una comunità che si riunisce solo su invito e i cui membri sono nominati per un periodo di un anno), che riunisce più di 1000 dei leader di pensiero più rilevanti e competenti provenienti dal mondo accademico,
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