di MATTEO CORSINI
Come è noto, uno dei cavalli di battaglia del M5S è la Banca di investimento del Sud, che adesso vorrebbero realizzare nell’ambito del salvataggio della Banca Popolare di Bari. Un modo per rendere certamente costosa (per i pagatori di tasse) la faccenda, oltre a non avere alcun senso, dato che una banca di investimento (o di sviluppo, che non è la stessa cosa ma sembra esserlo per i proponenti) è ben diversa da una banca commerciale, peraltro malmessa.
In un articolo pubblicato sul sole 24 Ore, Paolo Gualtieri si occupa della faccenda. Scrive Gualtieri:
“Bisogna tornare a occuparsi, nell’anno 2020, della questione meridionale, facendo tesoro dell’esperienza storica ma con un approccio nuovo, adatto al mutato contesto, altrimenti sono possibili fratture sociali e politiche ancor più profonde e violente di quelle alle quali assistiamo”.
Quindi, che fare?
“L’idea all’origine dell’ipotesi di creazione di una Banca di investimento
Il Sole24 non è nuovo a queste soluzioni spacciate ” di terza via”, ma in realtà miseramente stataliste. Vedasi quanto sullo stesso quotidiano è stato scritto a proposito di .Alitalia.