di DAVIDE ROSSI
Credo di essere uno dei pochissimi italiani, non facenti parte dell’establishment, ad essermi trovato faccia a faccia con Draghi. E’ accaduto il primo gennaio del 2016 nella Basilica di Sant’Antonio a Padova. Ero alla Messa di Capodanno e, prima che finisse, mi alzai di scatto dalla panca e senza guardare mi infilai nel corridoio. Per poco non sbattei proprio con lui, Mario Draghi. Stava seguendo la funzione in piedi con la moglie al fianco.
Mi fermai di colpo e l’allora presidente della BCE mi guardò negli occhi ed accennò un sorriso ed un saluto con il capo. Ricambiai il cenno, uscii rapidamente dalla chiesa e fuori notai il servizio di scorta. Mai avrei immaginato che quell’uomo dal sorriso a fessura e gli occhi a sangue freddo, sarebbe stato di lì a pochi anni il presidente del Consiglio che avrebbe cercato di togliermi ciò che è più connaturato alla mia essenza, cioè la mia libertà.
C’è un delizioso film del 2013 nel quale un magistral