di SALVATORE ANTONACI
Mai nella recente storia francese il dissenso verso il potere si sta esprimendo in maniera tanto evidente quanto pervasiva in ogni settore della società perfino tra quelli meno inclini alla protesta o più favorevoli all'incarnazione attuale della maggioranza parlamentare.
Un autentico miracolo al contrario che sembrava impossibile accadesse in un’area oramai considerata come fulcro, assieme alla vicina ed ex-rivale storica Germania, dell’apparentemente inarrestabile processo di integrazione europeo. Eppure è quanto si sta appalesando sotto gli occhi stupiti e preoccupati degli osservatori esterni e dei francesi stessi che con affanno tentano di vaticinare gli esiti della crisi presente ripercorrendo nervosamente l’ampio catalogo dei momenti difficili della storia patria.
Ricompaiono così, quasi evocati per sortilegio, gli spettri peggiori del vissuto transalpino, dall'ebbro furore della Grande Révolution alla guerra civile non dichiarata degli
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