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Gli (im)”prenditori”? Siano maledetti i collaborazionisti di questo regime

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di LEONARDO FACCO

Una caratteristica di ogni dittatura collettivista – come quella instauratasi democraticamente in Italia ad esempio – è quella di distruggere la classe media e i suoi valori, soprattutto quella borghese a produttiva, sostituendola con il Lumpenproletariat e nugoli di burocrati.

E’ sempre stato così, dall’URSS al Venezuela (lo sarà anche per il Cile prossimo venturo (ahinoi), abbiamo tanti esempi che hanno radici nel NOvecento.

La novità del XXI° secolo è che anche le altre democrazie, cosiddette liberali, stanno adoperandosi per ottenere lo stesso risultato, magari con la scusa di un virus e con la differenza che allo Stato imprenditore di stampo socialista e monopolista (che si è dimostrato sempre fallimentare e difficilmente difendibile), la casta politico-criminale che, comunque sia, qualcuno la elegge ha capito che è meglio avere come stampella qualche Crony-capitalist e come modello la Cina tirannica.

In Italia un vecchio fautore di questa soluzione era l’ex ministro Vincenzo Visco, un parassita patentato, con radici ben salde nel peggiore passato comunista.

In Italia, inoltre, di (im)prenditori del genere ce ne sono parecchi, aumentano e si alimentano a suo di Pnrr. Hanno pasteggiato in passato (non molto), pasteggiano oggi alla grande sono pronti e sono  decisi a pasteggiare in futuro.

Tutti coloro che hanno palesemente sostenuto questa distopia totalitaria (e non parliamo solo delle famose multinazionali), anziché chiedere libertà, sappiate che appartengono a questa risma. Sono davvero tanti e moralmente corrotti. Sono dei maledetti collaborazionisti loro (che sono ovunque!!!) e anche le loro associazioni!

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1 COMMENT

  1. Evidentemente, per qualcuno, quella di Montagnier è subcultura scientifica. Il massimo della tolleranza, poi, quando si afferma che chi non è d’accordo con loro è indietro culturalmente. Lo abbiamo sentito spesso in passato dalle sinistre in termini politici ed economici. Ora gli pseudosindacalisti delle imprese si atteggiano anche a scienziati. Negando, ovviamente, quell’evidenza statistica che ritorce su di loro i giudizi di scarsa scientificità. Credono di ingraziarsi il potere così dimenticando il passato; o forse non conoscendolo proprio. E’ fastidioso sentirsi dare patenti di antiscientificità da dei semianalfabeti che in vita loro l’unica pratica che sono riusciti ad acquisire è quella dell’opportunismo. Comunque, meglio subacculturati che subnormali. Perché certi soggetti non sono solo banditi, collaborazionisti o kapò in versione draghiana; sono anche dei poveri mentecatti. Non è colpa loro? La natura è madre ma anche matrigna? Non me ne importa nulla, auguro comunque loro tutto il male possibile. E se questo tipo di auguri risulta politicamente scorretto, meglio così: concludo l’anno con un frammento di soddisfazione.

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