di FABRIZIO DAL COL
Il 2014 sta per imboccare il suo ultimo terzo e, nonostante siano trascorsi sei pesantissimi anni da quando è sopraggiunta la crisi, le ricette fattibili e concrete, tanto promesse agli italiani dai premier che si sono susseguiti nel corso di questi sei anni, ora stanno per rivelarsi per quelle che effettivamente erano: parole al vento.
Berlusconi, che allora ostentava lo stesso ottimismo del Renzi di oggi, dovette dimettersi quando lo spread arrivò a quota 570, e anche in quel momento, nel suo governo, nessuno era riuscito a mettere in campo una ricetta che fosse in grado di risolvere, o mettere la parola fine, a una crisi che continuava a mordere. In realtà, la maggioranza che sosteneva l'allora Cavaliere, vedeva come il fumo negli occhi i tagli alla spesa e, complice lo spread, l'impossibilità di tagliare la montagna degli 850 mld di spesa pubblica, fu costretta a gettare la spugna.
Monti, che la politica incapace lo volle per togliere le castagne
E gli itagliani?
Alle prossime elezioni voteranno per un nuovo premier contafrottole ed incapace, come più del 40% dei votanti veneti han fatto col renzi.
Per poi vedersi impugnare il loro referendum.
Complimenti !!! (a loro)
Mi pare che un certo Mussolini disse che gli itagliani sono talmente schiavi che è un peccato non comandarli…
Fortuna che la crisi economica e l’Euro farà implodere lo stato itagliano, perchè se aspettavamo che ci liberassimo da noi potevano passare ancora dei secoli.