di ARTURO DOILO
Cipro e la Grecia, forse in pochi se ne sono accorti, sono una specie di "campo prova" della "total-democrazia" europea, tutta intenta a gestire una bolla economico-finanziaria ingestibile, dove i conti pubblici e i sistemi di welfare dei diversi paesi dell'Unione segnano il rosso da un po' di tempo a questa parte. A Cipro s'è sperimentato, seppur in piccolo, il "bail in" (VEDI QUI), in Grecia - invece - si sta sperimentando il progetto che potrebbe essere rubricato come "Inferno fiscale totale".
Della Grecia, paese fallito per eccesso deliberato di parassitismo e malandrinaggine politica, abbiamo scritto molto, ma sappiamo che - Tsipras o non Tsipras - il "salvataggio" dal default ufficiale è arrivato solo grazie ad un'iniezione sostanziosa di miliardi (l'ennesima) da parte dell'Europa. Con quali risultati? Da un lato, il galleggiamento del sistema, seppur a scartamento ridotto; dall'altro la gogna fiscale per i greci. Come ha riportato la stampa ellenic
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